Il Parco del Ticino si estende dal Lago Maggiore alla confluenza del fiume Po e protegge un´area di particolare pregio situata nel cuore di un territorio densamente popolato e solcato da innumerevoli vie di comunicazione. Un patrimonio di natura, di arte e di storia, che ancora lascia trasparire la bellezza di un paesaggio che sembra scorrere su ritmi e tempi passati, che nulla hanno a che fare con la frenesia delle nostre metropoli. Nel lento volo di un airone bianco, nell´imprevedibile virata di un falco pellegrino, nel rincorrersi frenetico di un gruppo di caprioli, si può cogliere l´essenza di questo Parco che, come un Parco di frontiera, è chiamato a difendere e ad offrire al visitatore il tesoro che custodisce. Nel suo correre nervoso verso valle, il Ticino è ancora libero di divagare, di creare nuovi ambienti e di alimentare gli ecosistemi dove proliferano specie animali e vegetali estinte nel resto della Pianura Padana. Un ricco patrimonio di biodiversità che l´Unesco nel 2002 ha premiato attribuendo alla Valle del Ticino il diploma di “Patrimonio dell´Umanità”.
La vallata di Magenta
Magenta, oltre che ad essere da sempre la sede storica ed il baricentro del Parco, è importante anche per la particolarità degli ambienti naturali ed agricoli che possiede. Attraversando lo storico ponte sul Naviglio Grande si incontra una terra ricca di acque fresche e pulite, provenienti direttamente dalle Alpi (i fontanili).
La valle si presenta fertile ed i coltivi si alternano ad incolti e piccoli boschetti.
Questo è il biglietto da visita della “Riserva Fagiana”, un´area che al suo interno raccoglie un patrimonio forestale scomparso dal resto della Pianura Padana. Sono i boschi di latifoglie formati da querce e carpini, e, nelle zone più umide, da pioppi, salici ed ontani, che fanno da cornice al “Ramo Delizia”, un pezzo di fiume dove prevale il verde di una natura lussureggiante. Al visitatore non resta che il compito di scoprirne i segreti e di goderne l´intima tranquillità. In trenta chilometri di sentieri, da percorrere a piedi o in bicicletta, si possono incontrare caprioli e lontre, ammirare splendide fioriture di mughetti e vinche, visitare i musei naturalistici ed il Centro Parco.
A Cascina Paradiso si può conoscere il lavoro degli operatori della LIPU e si possono incontrare gli uccelli feriti che stanno per riacquistare la libertà.
Un patrimonio di tutti
A piedi, in bicicletta o in canoa, tanti sono i modi per conoscere il Parco e scoprirne i tesori! Quattrocento chilometri di sentieri sterrati e una pista ciclabile lunga più di 100, attraversano il territorio e permettono al visitatore di spaziare dalle colline moreniche della zona dei laghi, alle foreste planiziali del Pavese.
Sette Centri Parco (Oriano, La Dogana, La Fagiana, La Colonia Enrichetta, La Sforzesca, La Venara e Case Basse) ed un innumerevole serie di Centri Informazione permettono a tutti di avere notizie e di avere un quadro delle strutture e delle oasi che si sono attrezzate in questi anni.
Anche Magenta dispone di un ricco corredo di possibilità. Abbandonando la macchina nei parcheggi che sono stati realizzati si può iniziare un viaggio che può portare a conoscere la storia del Naviglio Grande e la bellezza naturalistica delle foreste della “Riserva Fagiana”. Molti anche i punti sosta dove è possibile consumare un frugale pasto. Per chi preferisce le comodità c´è un´ampia possibilità di pranzare in trattorie ed agriturismi a prezzi convenzionati.
Il Parco in tavola…
L´idea è quella di proporre un ricco paniere di prodotti di qualità a basso impatto da offrire al consumatore, prodotti controllati direttamente dal Parco del Ticino.
Un progetto ambizioso che vede protagoniste anche molte aziende agricole del magentino. Riso, miele, farine, salumi e formaggi, questi sono alcuni dei prodotti che è possibile acquistare in molti negozi e supermercati. Un nuovo modo di fare agricoltura, rispettando di più l´ambiente ed il consumatore.