L’Assessore alle Pari Opportunità Mariarosa Cuciniello ha presentato oggi, in conferenza stampa, il programma delle iniziative organizzate dal Comune di Magenta in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Presenti con lei Sabrina Spirolazzi, modella, Alessandra Barone, referente Telefono Donna, Laura Pizzotti, responsabile della sede del C.F.P. Canossa di Magenta (Fondazione Enac Lombardia), Maria Angela Colombo, referente Associazioni Donne 8 Marzo.
L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza e promuovere una cultura della non violenza attraverso eventi, momenti di riflessione e attività didattiche.
“Come sempre, le iniziative di quest’anno sono il frutto di un lavoro di rete e di condivisione e la partecipazione delle ospiti di oggi lo dimostra. L’edizione di quest’anno pone particolare attenzione sulla violenza psicologica, spesso invisibile ma fondamentale nell’innescare altre forme di abuso,” ha spiegato l’Assessore. “La violenza psicologica mina la libertà e l’autodeterminazione delle donne, creando un terreno fertile per forme di controllo, gelosia patologica e possesso.”
L’immagine simbolo di questa edizione, intitolata “Open Your Mind: per una mente aperta a un mondo senza violenza”, è stata realizzata grazie alla collaborazione con la modella Sabrina Spirolazzi, la fotografa Tatiana Tregubova e l’artista Pierangelo Russo. Lo scatto rappresenta una donna incastonata tra un volto diviso a metà che simboleggiano il pensiero e il dialogo, a sottolineare che la lotta contro la violenza inizia con la consapevolezza.
L’opera si trova collocata nella sala della rotonda dell’Ospedale Fornaroli. “Ringrazio tutti, l’imprenditrice e modella Sabrina Spirolazzi, l’autore Pierangelo Russo, la fotografa Tatiana Tregubova e anche la dott.ssa Chiara Radice, Direttore Medico del Presidio Ospedaliero di Magenta-Abbiategrasso. Il risultato è una immagine d’effetto attraverso la quale vogliamo significare che una mente aperta è il primo passo per costruire un mondo dove la violenza non trova spazio. La violenza sulle donne è una ferita aperta che riguarda tutti noi”.
Insomma tutti possono fare la differenza per creare un mondo più sicuro: che si tratti di denunciare un episodio di violenza, di sostenere le vittime o di impegnarsi in azioni concrete per costruire una società che si fondi sul rispetto e sulla dignità della persona.
“Ogni gesto conta”, ha continuato l’Assessore illustrando le iniziative in programma.
Sono previsti:
· Flashmob e installazione delle “Tre Farfalle”: lunedì 25 novembre alle ore 9.30, in Piazza Liberazione, gli studenti dell’ENAC CF di Canossa renderanno omaggio alle sorelle Mirabal, simbolo della lotta contro la violenza. Le farfalle installate ricorderanno il loro sacrificio.
· “Chiamarlo amore non si può”: spettacolo teatrale e musicale, organizzato alle ore 21 presso l’Ideal Magenta, a cura di “Il Teatro delle Donne” in collaborazione con Coordinamento Donne Democratiche, Ause, Acli, Coordinamento per la Pace, Le Rose di Gertrude, A.N.P.I e Coop. Rinascita.
· Proiezione per le scuole: nelle mattinate del 26 e 27 novembre, gli studenti delle scuole superiori parteciperanno alla visione del film Mia di Ivano De Matteo, seguito da un dibattito con le operatrici del Centro Antiviolenza.
“Il nostro Centro Antiviolenza del Magentino è aperto 15 ore alla settimana ma è attivo 24 ore su 24 con operatori che rispondono a richieste di aiuto, offrendo supporto psicologico, legale e pratico alle donne vittime di violenza. È importante che le vittime riconoscano i segnali e sappiano di non essere sole,” ha sottolineato l’Assessore Cuciniello.
“Credo che alla base di tutto ci sia sempre una buona cultura, una buona educazione, credo che il primo compito dei genitori sia quello di insegnare ai propri figli, maschi e femmine, che ci vuole rispetto verso l’altro. I fatti di cronaca e le statistiche ci dicono che purtroppo la situazione peggiora di giorno in giorno; i femminicidi e i casi di violenza aumentano. Come diceva mio nonno, progresso è regresso e a quanto pare sembra che qua stiamo tornando indietro. Non c’è una formula magica per risolvere e fermare il fenomeno della violenza, ma ognuno può fare la differenza”. Così Sabrina Spirolazzi.
“Ringrazio l’Amministrazione e l’Assessore Cuciniello che ogni anno ci coinvolge. Per la nostra scuola è importante aderire a iniziative come queste perché facendo lavorare i ragazzi, in questo caso quelli del corso di grafica, trasmettiamo anche un messaggio che è quello del rispetto e dei valori che possono portare a fermare la violenza sulle donne. L’anno scorso c’eravamo detti che, finché si dovranno organizzare iniziative di sensibilizzazione, vuol dire che la violenza non sarà eliminata; infatti i numeri ci dicono il contrario. La nostra attività di quest’anno è incentrata sul tema della storia, la storia delle sorelle Mirabal, tre coraggiose donne rivoluzionarie il cui assassinio nel 1960, proprio il 25 novembre, ha ispirato poi l’istituzione di questa giornata contro l’eliminazione della violenza contro le donne voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Veicolando la storia di queste donne vogliamo anche trasmettere informazioni importanti come i numeri e le modalità che le donne hanno a disposizione per chiedere aiuto, a partire dall’1522”, queste le parole della prof.ssa Pizzotti.
“Lo spettacolo che proporremo all’Ideal – ha spiegato Maria Angela Colombo – è il frutto della collaborazione del Gruppo 8 Marzo, che è un gruppo informale ma molto attivo che opera da anni sul territorio proponendo spettacoli ed eventi sia nelle date celebrative che durante l’anno. Il nostro evento racconta, ispirandosi a storie vere, di alcune donne che figurano di parlare dall’aldilà e raccontano come e perché sono state uccise dai loro compagni. Lo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico a riconoscere i diritti della donna, i diritti della parità di genere e in particolare il rispetto della donna. Stiamo assistendo a un incremento della violenza, anche tra gli stessi giovani, tra coetanei, compagni di scuola. E non è una questione che riguarda solo le fasce sociali più deboli, anzi è una questione culturale che riguarda tutti”.
La dottoressa Barone di Telefono Donna ha confermato l’aumento dei casi e ha dato un po’ di numeri della attività del centro antiviolenza di Magenta. “105 gli accessi al centro da inizio anno al 30 settembre, di cui 83 presi in carico. La maggioranza riguarda donne molto giovani, dai 18 ai 35 anni, diplomate e laureate, in prevalenza occupate e quindi anche con una certa indipendenza, a dimostrazione che il fenomeno della violenza di genere sta cambiando e che diventa sempre più importante il tema della consapevolezza, del prendere coscienza che si può e si deve chiedere aiuto. Per questo è importantissimo per noi poter entrare nelle scuole e fare incontri con i giovani per trasmettere loro gli strumenti per comprendere e riconoscere per tempo i segnali di relazioni disfunzionali, non sane, che spesso nascono da una dipendenza affettiva. Il 98% dei casi riguardano maltrattamenti domestici, in ambiente familiare”.
Il Centro di Magenta in meno di un anno ha gestito 712 contatti telefonici, 171 colloqui di supporto psicologico, 64 consulenze legali, 169 colloqui di accoglienza, 697 contatti mail.